Il Piccolo, 19 agosto 2023 – Alessandra Tognolli
Allarme solitudine durante l’estate. L’anziano medio soffre il caldo record degli ultimi anni, ma si sente soprattutto più solo. Complici l’allontanamento dalla città di figli e nipoti per le vacanze estive e lo stop delle diverse attività portate avanti dalle associazioni in regione. A confermarlo sono i dati dell’osservatorio privilegiato di Televita: mentre il numero delle emergenze sanitarie rimane pressoché invariato tra una stagione e l’altra, durante i mesi caldi si osserva un incremento degli allarmi psicologici. «L’estate gli anziani si sentono più isolati, e allora aumentano gli episodi di tipo depressivo o ansioso. Dietro ad alcune chiamate che riceviamo c’è una esplicita richiesta di compagnia, di dialogo», racconta Claudia D’Ambrosio, responsabile dell’area comunicazione dell’impresa «con vocazione sociale». Nata 35 anni fa, l’azienda vanta 200 dipendenti e un fatturato di 8,7 milioni di euro. Si occupa dell’assistenza socio-sanitaria da remoto di 7.000 utenti, di cui la maggior parte anziani, progettando e gestendo servizi telematici con l’obiettivo di offrire una maggiore sicurezza in e fuori casa. «Le persone iscritte ai nostri servizi hanno un’età media compresa tra gli 82 e gli 84 anni, di solito sono donne con una condizione di parziale autosufficienza, spesso purtroppo rimaste vedove. Noi le accompagniamo fornendo sostegno in un periodo di transizione da una condizione di totale autonomia ad una di non autonomia», racconta la presidente Michela Flaborea.
Le tipologie di richieste, con conseguenti interventi, che i dipendenti dell’impresa si ritrovano a gestire, ricadono in tre macro-categorie: sanitaria, psicologica e sociale. Possono spaziare da un malessere fisico a una difficoltà nell’andare a fare la spesa, fino alla necessità di un semplice contatto – anche di tipo telefonico – con il prossimo. «L’ascolto è un aiuto molto importante, essere soli in casa per lunghi periodi di tempo può essere deleterio per la salute mentale», ribadisce la presidente.
Il caldo non sembra influire sul flusso di chiamate, che rimangono mediamente 300 al giorno durante tutti i dodici mesi dell’anno. «Le persone fragili lo sono tanto l’estate quanto l’inverno – continua D’Ambrosio –, la differenza tra una stagione e l’altra è minima. La caduta all’interno della propria abitazione rimane invece il problema principale, è la quinta causa di morte per gli anziani. Più della metà degli allarmi sanitari che riceviamo sono derivanti da una caduta. E quella è indipendente dalle condizioni climatiche». I numeri confermano: durante i mesi caldi vengono gestite circa 500 emergenze – estate 2022 e 2023 –, dati analoghi nelle stagioni fredde. Fondamentale rimane poi la prevenzione. Il numero di chiamate che gli operatori telefonici fanno quotidianamente si attesta attorno alle mille, per accertarsi del benessere psico-fisico di coloro che usufruiscono di questo servizio. Ma la solitudine, soprattutto nei mesi caldi, rimane un tema delicato. «Gli anziani hanno bisogno di compagnia in presenza – conclude D’Ambrosio –: l’ideale s arebbe poter affiancare a queste telefonate alcune visite mirate agli utenti». —